7 tecniche per coinvolgere quando prendi parola.
Quando prendiamo la parola di fronte a clienti e collaboratori, il nostro desiderio primario è essere ascoltati.
Per ottenere questo ascolto, è indispensabile coinvolgerli.
Coinvolgere, in senso letterale, significa "volgere con sé le persone", orientando il loro sguardo e, di conseguenza, la loro attenzione verso ciò che stiamo dicendo.
Ma l'attenzione deve essere rivolta sul contenuto che presentiamo, non sulla nostra persona, poiché concentrarsi su di sé rischierebbe di innescare l'ansia da prestazione e il timore del giudizio.
Ecco 7 tecniche operative pratiche per raggiungere il coinvolgimento efficace.
Marcatura delle parole chiave. Molti tendono ad abbassare il volume quando terminano le frasi. Ma spesso è proprio qui che si trovano le parole più importanti, quelle che sostengono l'idea principale (il prodotto, il servizio, il progetto).
Per marcare e coinvolgere, puoi rallentare sulla parola o sul gruppo di parole chiave. Oppure puoi giocare con il volume, non necessariamente alzandolo, ma anche abbassandolo quasi a un sussurro. L'essenza è variare l'espressività sulla parola importante. Vedi gli esempi nel video qui sopra.
Frasi gancio. Sono espressioni che agganciano l'attenzione senza introdurre nuovo contenuto. Servono a introdurre (es. "Facciamo un esempio…", "Vediamo ora come…") o a sottolineare un concetto imminente ("Attenti bene a quello che sto per dirvi").
Possono anche richiamare qualcosa detto in precedenza ("Vi ricordate quando abbiamo parlato di..."). È cruciale, quando si richiama un concetto precedente, riformularlo e risignificarlo.
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Ragionare e riflettere davanti alle persone. Significa prendersi il lusso di ragionare e riflettere e interrompendo l'intervento. Puoi farlo anche se la presentazione è stata preparata. Una persona che ragiona in diretta dimostra di essere riflessiva. E chi ascolta ha il desiderio di capire la natura del ragionamento.
Giochi di tono. Variare il tono della voce rende il discorso più coinvolgente. Non si tratta solo di alzare il tono per risvegliare l’attenzione, ma anche di usarlo per messaggi più intimi o osservazioni personali (spesso con tono più grave). Il rischio da evitare è meccanizzare l'espressività: il suggerimento è sperimentare variazioni anche "contrarie" alle aspettative. Vedi esempi nel video sopra.
Domande reali. Rivolgere domande dirette al pubblico (es. "Quanti di voi...?") incoraggia la partecipazione. Per facilitare, anziché dire "alzate la mano", puoi alzare la tua mano come esempio, portando le persone a rispecchiarsi e sentirsi coinvolte per farlo anche loro.
Dire cosa non si dirà. Anticipare esplicitamente ciò che non si tratterà aiuta a chiarire il focus del discorso e rende l'argomentazione più netta. Se per esempio stai presentando un prodotto, puoi dire esplicitamente da quale punto di vista non parlerai del prodotto. In seguito potrai spiegare perché no, e di che cosa parlerai davvero.
La sospensione. È una tecnica estremamente potente. Permette di creare suspense. Le persone hanno chiarezza che sta per arrivare qualcosa di importante. Questo suscita curiosità e desiderio di sapere.
Si applica in due modi: lasciando un momento di pausa silenziosa dopo una frase completa (soprattutto una domanda), o creando una frattura nella frase (es. tra soggetto e predicato) con una pausa. Consiglio: evita di esagerare con la durata per non stancare.
Queste sette tecniche mirano a mantenere alta l'attenzione e a far sentire le persone parte attiva del momento comunicativo.
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Chi sono
Sono Stefano Todeschi, consulente e formatore specializzato in public speaking pratico, aiuto manager, professionisti e imprenditori a comunicare in pubblico con più sicurezza e autorevolezza.
Niente lezioni frontali, montagne di slide o video esempi di modelli irraggiungibili. Preferisco prendere in mano la situazione reale, aiutarti a fare la pratica che ti serve adesso, passo passo con la giusta gradualità.
Diamo vita alla strategia di comunicazione su misura per te.
Ecco come possiamo lavorare insieme in consulenza privata.