Come fare citazioni e che risultati si ottengono

Per colpire l’attenzione di chi ci ascolta, può essere utile citare altri autori. Ma a seconda di dove andremo a posizionare la citazione rispetto alle varie parti del discorso, avremo effetti diversi sugli interlocutori.

Qual è il nostro scopo? Ovvio, risultare memorabili ed essere riconosciuti autori - noi medesimi - dell'argomento di cui stiamo parlando.

Possiamo dunque collocare la citazione in 4 diversi punti e ne scaturiranno 4 diversi effetti:

  1. esergo

  2. inizio

  3. fine

  4. durante

Di ciascuno di questi in questo articolo vedremo PRO e RISCHI.



1. La citazione in esergo

L'esergo è la parte che precede l'inizio di un libro. Proprio qui spesso possiamo trovare una citazione, tanto che la parola esergo può avere anche il significato di "motto" o di "epigrafe".

La citazione in esergo è in pratica fuori dall’opera o fuori dal discorso vero e proprio. Di solito si trova in una posizione che anticipa l’inizio del testo e con una formattazione tutta sua: colonna più stretta e spesso in corsivo o altri caratteri.

In un discorso in pubblico, puoi citare in esergo, cioè prima ancora di aver cominciato il tuo discorso vero e proprio, non appena sarai in scena o salito sul palco o non appena ti sarai alzato in piedi oppure subito dopo aver aperto il microfono se ti trovi in una video conferenza.

Su un palco, dovrai quindi posizionarti sotto un faro o una lampada con una luce diversa da quella del discorso vero e proprio. Oppure, dopo aver pronunciato l’esergo, potrai spostarti in un'altra zona della sala, dove esporrai l’intero discorso.

Altrimenti potrai far mandare la citazione a mezzo voce registrata, o la potrai far accompagnare con una musica che poi sfumerà, o ancora potrai interporre una pausa lunga prima di iniziare il discorso vero e proprio, per cui dovrai per forza cambiare tono volume e magari postura. La fantasia ti permetterà di trovare molte altre soluzioni per distinguere bene i due momenti.

In una video conferenza potrai citare, sempre in esergo, ponendoti in piedi e poi sedendoti per iniziare il discorso vero e proprio, oppure potresti citare a webcam disattivata.

Tutto ciò vale per il discorso in pubblico come per la scrittura.

Nel libro che sto scrivendo sul public speaking pratico come non lo hai mai provato e immaginato, ho infatti deciso di collocare una citazione di Seth Godin. Il libro sarà infatti incredibilmente pratico fin dalla prima pagina, e chi meglio di Godin può allora introdurci alla pratica della comunicazione davvero consapevole ed efficace?

PRO della citazione in esergo

L’esergo conferisce un’atmosfera generale, evocativa e ispirante.

RISCHI della citazione in esergo

Il pubblico o il lettore tende a dimenticare la citazione in esergo, proprio perché questo non entra in relazione logica, in senso stretto, con la struttura argomentativa.

Il pubblico può cercare un nesso logico con il discorso, nesso che come abbiamo visto perlopiù non dovrebbe esserci, proprio perché in esergo la citazione dovrebbe avere lo scopo di stimolare un atmosfera e uno stato d’animo.

2. La citazione all'inizio del discorso

All’inizio di un discorso, di un capitolo o di un paragrafo, la citazione dovrebbe avere un nesso logico causale con il pensiero che seguirà. Quanto ne segue risulterà allora dipendente dalla citazione, che ne è l’ombrello, ovvero l’egida di protezione.

PRO della citazione all'inizio del discorso

  • Citando in principio si imprime subito autorevolezza a tutto il testo. Naturalmente ciò vale se lo spettatore o il lettore sentono vicino l’autore citato.

RISCHI della citazione all'inizio del discorso

  • Il discorso che ne segue, che dovrebbe costituire il nostro effettivo pensiero, è dipendente dalla citazione come un pulcino dalla chioccia. È possibile una domanda scivolosa: se non ci fosse stata la citazione, chi parla avrebbe potuto pensare questo?

  • Il nostro pensiero deve lottare in autorevolezza per competere con il potere protettivo della citazione.

  • Se l’argomentazione è ben strutturata, i rischi sopra possono essere ribaltati a nostro vantaggio: si è partiti con effetti speciali, ma chi parla o scrive può avere effetti ancora più speciali degli speciali, e il risultato può essere dirompente.

E a proposito di argomentazione e di struttura del discorso, ti suggerisco di rimanere aggiornato e iscriverti alla mia newsletter, perché presto leggerai altri contenuti nel mio blog.

Qui puoi trovare un approfondimento su come mettere in ordine le idee per sostenere la tua opinione > leggi l’articolo.

3. La citazione alla fine del discorso

Chiudere un discorso richiamando il bellissimo e potente pensiero di una persona autorevole permette di apporre una sorta di sigillo di "Denominazione di Origine Protetta".

PRO della citazione alla fine del discorso

  • L’effetto intellettuale e/o emotivo sul pubblico o sul lettore è di solito garantito e il nostro pezzo sarà ricordato facilmente grazie alla chiusura.

  • In un discorso in pubblico l’applauso risulta probabile.

RISCHI della citazione alla fine del discorso

  • Di un elenco di cose la nostra memoria tende a fissare le prime e soprattutto le ultime. Il rischio è allora che il pensiero dell’autore citato, se posizionato in ultimo, sarà ricordato di più a discapito della nostra tesi, che può perfino essere dimenticata oppure sminuita dinnanzi allo status della citazione.

4. La citazione durante il discorso

Citare durante l’argomentazione del discorso permette di farne uso come di uno degli argomenti utili per dare forza alla nostra idea.

“Durante“ significa in una posizione chiaramente distinta dal principio e dalla fine. Facendo ancora una volta un parallelismo con la scrittura, in un paragrafo la citazione potrebbe trovarsi circa a metà, o poco prima o poco dopo.

PRO della citazione durante il discorso

  • La citazione è una vera e propria stampella o addirittura una colonna del discorso, ma si configura come un personaggio secondario, mentre protagonista resterà la nostra tesi.

  • la citazione si amalgama con equilibrio con tutte le altre argomentazioni, come i racconti, le similitudini, i casi citati e ogni altro supporto all’idea che stiamo illustrando.

RISCHI della citazione durante il discorso

  • La citazione risulta ridotta al rango di sostegno della mia tesi: chissà dunque se chi è citato, se ancora vivo, e se permaloso, possa aversene a male? In questo caso è meglio non citarlo più, non sembra meritarlo davvero.

5. In definitiva, fare citazioni ha più pro o più rischi?

In conclusione abbiamo visto quanto sia determinante dove andremo a collocare la nostra citazione, perché è un falso mito che la citazione aiuti a sostenere la nostra idea principale sempre e comunque.

Ora, considera questo: di solito i pro ci piacciono, mentre i rischi... mentre i rischi??

Supponiamo che io legga una recensione su un ristorante come questa: “non andateci, i camerieri sono sempre addosso ai commensali per riempire il bicchiere dell’acqua non appena sarà vuoto (una stella, perché zero non si può dare)”.

Ebbene, supponiamo che il Signor Rossi stia cercando un locale con un servizio di gamma alta per impressionare un suo nuovo cliente importante: la recensione voleva essere negativa ma in realtà ha permesso al Signor Rossi di capire che quel locale è proprio quello che stava cercando per sé e il proprio nuovo cliente importante.

Quali che siano le nostre opinioni, citare è un’operazione delicata.

Il rischio - il rischio - è di stravolgere o travisare il pensiero originale dell’autore richiamato, che invece merita tutto il nostro rispetto, anche quando dovessimo citare per ironia, cioè perché il nostro pensiero è esattamente il contrario di quello dell’autore citato.

La citazione può essere vista come un matrimonio: può essere per mero interesse oppure per sincero amore del citato ;)

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