Come improvvisare parlando con clienti e partner di lavoro

Clienti, collaboratori e colleghi richiedono relazioni attive. Questo fa funzionare le cose tra le persone. Significa che quando parliamo con loro dobbiamo saper improvvisare discorsi e dialoghi. Secondo il bisogno del momento. 

1. Serve sapere improvvisare parole e discorsi.

Dove si improvvisa per eccellenza? Tutti pensiamo subito al teatro, ma non è così, ogni giorno, in ogni situazione, in ogni relazione siamo costretti a improvvisare dialoghi, parole e discorsi.

È sufficiente osservare la vita di ogni giorno, ce ne rendiamo conto, lo accettiamo e ne ricaviamo benefici.

Quando vediamo un attore improvvisare ne siamo affascinati: abbiamo la piacevole sensazione di vedere nascere qualche cosa lì per lì. Improvvisare significa infatti rendere improvviso, cioè inatteso e inaspettato dal punto di vista del pubblico. Per ottenere questo risultato, è indispensabile un lavoro di preparazione da parte dell’attore. 

Chi sa improvvisare ha alle spalle una solida preparazione e prove. Ecco un equivoco da risolvere. Provare non significa affatto imparare a memoria.

Provare significa sperimentare, cercare, tentare, verificare. Provare significa proprio provare. In teatro si prova per scoprire nuovi modi di dire e di esprimere le battute fare interagire i personaggi.

Il tutto per far apparire l’atto dell’improvvisazione un qualche cosa di spontaneo e non preparato. Per noi che viviamo fuori dal teatro, ogni occasione l'incontro è eccellente per sperimentare la nostra comunicazione dal vivo.

2. Il freno a mano dell'improvvisazione.

Che cosa può limitare la nostra disposizione a improvvisare? Ovviamente il nostro giudizio. «Io incoraggio gli allievi a buttarsi, e a smetterla di essere “critici”, dice Keith Johnstone, uno dei massimi ricercatori e trainer di improvvisazione. E rincara: «Fate dei grossi errori.»

Il punto infatti non è se farai bene o male la tua improvvisazione, o se sarà giusta o sbagliata. Il punto è fare o non fare prove di improvvisazione. Sbagliare diventa così un’opportunità per fare reale esperienza.   

Qui vedremo la tecnica del dualismo. Una delle tante. Utile per parlare con le persone improvvisando. Utile soprattutto per fare pratica, ma evitiamo gli schematismi.

3. Su cosa possiamo improvvisare.

Io non mi intendo di basket, calcio e pallavolo. Ecco perché è opportuno che mi astenga dal parlarne. Per improvvisare su un tema devo averne dimestichezza. Possiamo dunque improvvisare su

  1. temi di cui siamo esperti, per passione o per lavoro o entrambi;

  2. temi universali (amore, esistenza, lavoro…), di cui siamo esperti in quanto umani vivi.

 

Puoi leggere anche: Come parlare in pubblico con autorevolezza: le pause > LINK

 

4. Come improvvisare. La somiglianza e il contrasto.

Nei nostri business, sia B2B sia B2C, ogni giorno dobbiamo improvvisare. Lo facciamo da esperti, ma richiede impegno.

Facciamo discorsi, gestiamo dialoghi e relazioni in condizioni impreviste. Ho approfondito questo tema nel video seminario gratuito "IMPROVVISARE PAROLE E DISCORSI": qui trovi gratis la registrazione.

Per improvvisare un discorso su un tema di cui siamo esperti, l'approccio dualistico è un super alleato, ed è uno schema che puoi applicare a pressoché qualunque improvvisazione. Abbiamo dunque A e B

Secondo le formule alternative:

  • A = B (A è uguale a B: somiglianza)

  • A ≠ B (A è diverso da B: contrasto)

Esempio: ci chiedono di parlare di “amore” e subito potrebbero venirci in mente ad esempio

  • dualismo di somiglianza: amore = relazione

  • dualismo per contrasto: amore ≠ odio

Eccoci allora a un bivio, che a sua volta è un dualismo, e possiamo scegliere fra somiglianza e contrasto. Oppure usarli entrambi. Scelgo “amore = relazione”.

Ma potremmo sentire l’urgenza di essere provocatori e ribaltare somiglianza e contrasto:

  • dualismo di somiglianza: amore ≠ relazione

  • dualismo per contrasto: amore = odio

Ne potremmo dire molto in merito, a seconda delle nostre esperienze di vita, giusto?

5. Si può improvvisare usando il dualismo causa-effetto.

Naturalmente il mondo è un pochino più complesso rispetto ai dualismi. La vita non si divide in guelfi e ghibellini, bianchi e neri. Stiamo semplificando per capire meglio.

Ecco un altro dualismo: causa-effetto. Abbiamo due possibilità:

  • l’amore è premessa (causa) per la relazione

  • la relazione può portare (causa) a vero amore

Che cosa viene prima? Non sai quale dei due sia causa o effetto? Ottimo, questo diventa un eccellente spunto di improvvisazione.

Potresti iniziare ponendo il dubbio al pubblico, che avrà la sensazione che tu possa avere la risposta. È importante averla? Dipende dalla promessa che avevi fatto all’inizio. Perché potremmo anche terminare l'intervento dicendo di voler lasciare ai posteri…

6. Le promesse da fare all'inizio dell'improvvisazione.

Se prometti di dare una risposta al termine del tuo discorso perché hai le idee chiare e sei convinto di quel che pensi, è opportuno darla.

Se invece prometti una ricerca, perché pensi che una risposta assoluta non sia possibile, è opportuno far vivere la ricerca in chi ti ascolta. Qui non stai mentendo, stai davvero cercando risposte lì per lì. Allora potrai farti domande ad alta voce, potrai fare supposizione e indagare come se tu fossi Sherlock Holmes. Ritratterai, rivedrai i concetti, tornerai indietro e ripeterai correggemndoti. Queste sono solo alcune delle tante tecniche retoriche utili per far sentire la tua indagine a chi ti ascolta.

 La sensazione di improvvisazione sarà potente, perché la farai vivere al pubblico insieme a te. Avrai persino generato suspence, un senso di attesa e curiosità per l’esito della ricerca

Se tu vivi con emozione l’improvvisazione, anche il pubblico potrà emozionarsi con te. Basta essere onesti, lasciando implicita la verità: ehi, sto cercando qui e ora insieme a voi. E in qualche misura: sto facendolo io per voi.

Fino al punto che, nonostante tu abbia all’inizio promesso una risposta convinto di poterla dare, durante l’improvvisazione potresti sentire di non esserne più tanto certo. Perché dunque non lasciarsi guidare dal flusso del momento e concludere confutando la promessa? Questo è un atteggiamento auto ironico di probabile effetto sul pubblico.

 

Puoi leggere anche: Come parlare in modo più coinvolgente: volume e tono della voce > LINK

 

7. Possiamo improvvisare con il confronto continuo.

Confrontiamo A e B, troviamo le somiglianze e le divergenze: sembra un gioco della Settimana Enigmistica.

Diamoci un tempo massimo, perché rischieremmo altrimenti di elaborare una specie lezione da accademia. Infine, concludendo l’improvvisazione è probabile che arriverai a sentire una priorità che indico con i segni maggiore (>) e  minore (<):

  • A > B

  • A < B

  • B > A

  • B < A

Sembra equivalente dire che A > B e B < A, non è vero? Ma non è così, prova a considerare le due frasi

  • Questo tavolo è bellissimo, però è piccolo.

  • Questo tavolo è piccolo, però è bellissimo.

Queste due frasi contengono gli stessi concetti, ma il messaggio finale è forse il medesimo?

Infine, potresti anche concludere con una sorta di pareggio fra A e B.

8. Come fare pratica di improvvisazione?

Gli schemi sono pratici, sono utili, ma attenzione allo schematismo. Serve un metodo per creare risposte e affermazioni centrate in ogni situazione che si presenterà.

E adesso?

Prendi un tema. Registra l’audio della tua improvvisazione dandoti un tempo. Inizia con 5 minuti, poi riduci a 4, per arrivare via via al tempo di 1 minuto. Riascoltati con un solo fine: osservare il dualismo e come procede. Trova il dualismo e confronta.

Anche in questo articolo sono partito da un dualismo: il luogo comune sull'improvvisazione, in quanto falso mito, e la vera arte di improvvisare in quanto tecnica. 

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