33. Interazioni e comunicazione professionali: domande & risposte.

In questa puntata rispondo ai dubbi su espressività vocale, gestione dello sguardo e storytelling, spiegando anche come affrontare le reazioni difensive e la velocità dell'eloquio.

Ecco i temi di oggi:

  • Come rendere la voce più espressiva se si hai l'impressione che sia monocorde?

  • Dove guardare quando parli a un gruppo di persone?

  • Iniziare un discorso con una storia personale corre il rischio di annoiare?

  • Come sbloccare la situazione quando un collaboratore si mette sulla difensiva?

  • Cosa fare quando si parla molto veloce e si è agitati di natura?

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Ecco una sintesi delle domande e risposte.

1. Come rendere la voce più espressiva se è monocorde (monotona)

Primo: non recitare o fare l'attore, perché tu porti te stesso.

Secondo: il lavoro sull'espressività non si fa sul momento, ma prima. Ti consiglio dunque di fare esercizi per scoprire e conoscere le tue possibilità espressive preparandoti per tempo. Ad esempio, prova a parlare con estrema lentezza, volume piano e tono grave, o usa l'espressività scandita, affettando le parole in modo netto e pulito. Durante l'esercitazione esagera, ma poi, quando parli alle persone, ignora totalmente gli esercizi fatti e concentrati solo sulle cose che stai dicendo. Il punto è abituare il tuo strumento, cioè la tua espressività, a suonare più corde, in modo che in partita tu non ci debba più pensare.

Qui trovi 5 esercizi per parlare in pubblico con più efficacia

2. Dove guardare quando si parla a un gruppo di persone

Se parli a un gruppo (circa 5-20 persone), è importante guardare tutte le persone. L'errore da evitare è pennellare gli sguardi, trattando il gruppo come una parete uniforme. Devi fermarti e far sentire lo sguardo ad ognuno.

Puoi portare un concetto a una persona, poi un altro concetto a un'altra persona, oppure, parlando dello stesso concetto, saltellare con una frequenza maggiore tra due o tre persone. Non fissare solo la persona più accondiscendente o rassicurante: cerca piuttosto anche quelle con cui senti meno affinità, coinvolgendole.

3. Iniziare un discorso con una storia personale

Ha senso se la storia ha a che fare con il tema che stai sviluppando e può far capire un passaggio cruciale.

Non usiamo storie per riempire buchi, ma per coinvolgere gli ascoltatori. Rischiamo di annoiare solo se eccediamo in premesse, che le persone di solito detestano. Vai dritto al punto: inizia subito la storia partendo da un quando (esempio, l'altro giorno…), un dove (in via 20 settembre…), o un personaggio (Gino, il mio collaboratore…).

4. Gestire la difensiva: la risposta "Lo sai benissimo"

Quando un dipendente risponde in modo difensivo, chiediti subito se le cose stanno come dice lui/lei.

  • Se non eri presente: è opportuno rimarcare che non c'eri e che hai ricevuto solo delle informazioni che non hai capito granché. Chiedi sempre "che cosa è successo" focalizzandoti sui fatti e sulle azioni. Evita di chiedere subito il perché delle cose, in quanto si tratta di domanda spesso troppo impegnativa.

  • Se eri presente e sai: puoi fare una sintesi dei fatti quanto più neutra possibile (senza usare giudizi come "giustamente" o "purtroppo"). Dopo aver dato questa sinossi, puoi chiedere, ad esempio: "Dal tuo punto di vista ho perso qualche passaggio?"

Ascolta e leggi anche > Obiezioni: vantaggi e benefici. Come gestirle bene.

5. Devo forzarmi a rallentare se parlo veloce e sono agitato?

Il punto non è la velocità o la lentezza, ma aiutare le persone a capire ciò che stai portando.

Puoi parlare veloce se dai il tempo cognitivo sufficiente affinché loro capiscano i concetti. Questo significa "paragrafare" il tuo modo di parlare, creando degli spazi vuoti (pause) tra un concetto e l'altro, proprio come faresti in un testo scritto. Siccome, infatti, nei testi scritti il muro di parole senza paragrafi genera affaticamento nella lettura, anche chi ascolta ha bisogno di questi "a capo" per elaborare le informazioni.

E se vuoi fare le tue domande, scrivile da qui.

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Chi è Stefano Todeschi

Sono consulente e formatore specializzato in public speaking pratico. Lavoro con imprenditori, manager e professionisti appassionati che vogliono saper coinvolgere clienti e collaboratori durante presentazioni, incontri e meeting aziendali.

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